Dopo la sospensione dell’emissione delle banconote da 500 euro, adesso arriva anche quella dei libretti al portatore. La motivazione sembrerebbe la stessa. Scopriamo cosa bisogna fare per non perdere i propri soldi

Per quasi un secolo il libretto di risparmio al portatore ha permesso alle famiglie italiane di poter conservare i propri soldi. Non solo. Questo metodo consentiva loro di lasciarli in eredità ai propri figli ed anche di regalarli. Difatti, chi non ha avuto come regalo dai propri nonni un libretto di risparmio!

Dal prossimo 4 luglio l’unica tipologia di libretti di deposito che Banche e Poste potranno proporre ai propri clienti sarà quello nominativo. Questo è ciò che stabilisce il DL 90/2017 dello scorso 25 maggio, con cui si recepisce la direttiva UE 2015/845. Tale direttiva nasce per poter prevenire il riciclaggio internazionale, il finanziamento al terrorismo e tutte le attività illecite. Si tratta, quindi, della stessa ragione per cui si è arrivati alla sospensione della produzione ed emissione della banconota da 500 euro dello scorso gennaio.

Difatti, il libretto di risparmio al portatore non garantisce la sufficiente tracciabilità, in quanto può essere potenzialmente disponibile a più soggetti. Al contrario, quello nominativo, anche se può essere cointestato e prevede delle deleghe, è obbligatoriamente associato ad un unico soggetto.

Cosa fare con il proprio libretto di risparmio al portatore

Dal momento che non possono più essere emessi nuovi libretti di questo tipo, ma solo nominativi, cosa succederà a quelli in circolazione?

I risparmiatori hanno tempo fino al 31 dicembre 2018 per poter estinguere il proprio libretto di risparmio al portatore. Due le possibilità: trasferire i soldi su un conto oppure richiedere i contanti.