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Commercio, si punta su giovani e web

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Come si stanno muovendo le Camere di Commercio per incentivare internazionalizzazione e digitalizzazione delle imprese? Ecco alcuni casi di successo.

La rivoluzione che sta interessando la Camera di Commercio è una sfida aperta, ma le prime risposte stanno già arrivando. Secondo Ivan Lo Bello, presidente di Unioncamere, il Registro nazionale per l’alternanza scuola lavoro è solo una delle novità introdotte per accorciare la distanza tra imprese e giovani. Questa rivoluzione è cominciata nel 2014 con il taglio delle risorse economiche e destinata a concludersi il 30 giugno e porterà ad una diminuzione del numero di Camere di Commercio, sul territorio, da 105 a 60.

Le parole-chiave di questa grande trasformazione guardano al futuro del comparto: si parla di start-up, alternanza scuola-lavoro, internazionalizzazione e digitale. Dalle collaborazioni con partner internazionali alla valorizzazione delle risorse locali, già si riscontrano i primi casi di successo.

 

Venezia e Rovigo: da Disneyland a Bergantino

 

Accorpate nella Camera di Commercio del Delta Lagunare già nel 2014, Venezia e Rovigo hanno lanciato un bando di finanziamento alle imprese che ospitano studenti. Lo stanziamento è stato di oltre 400.000 euro e, in 2 mesi, sono pervenute più di 60 richieste. Sono state inoltre promosse attività di incoming, al fine di promuovere l’internazionalizzazione delle imprese. Tra questa, va certamente ricordata l’esperienza che ha portato grandi nomi di parchi a tema come Disneyland a visitare la sede del distretto della giostra, a Bergantino.

 

Caserta e Bologna guardano all’occupazione giovanile

 

La Camera di Commercio di Caserta ha avviato numerosi progetti che puntano ad aumentare l’occupazione giovani, in particolare nel settore turistico. Qualche tempo fa è stato infatti lanciato il progetto dell’Enoteca provinciale, che sostiene la produzione e la distribuzione di vini antichi ed autoctoni. Anche Bologna si muove affrontando il tema dell’occupazione giovanile. Ha infatti promosso convenzioni con gli istituti scolastici a partire dal terzo anno, consentendo così ai ragazzi una scelta più consapevole dello stage dell’anno successivo.

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