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Lazio: prima regione per tasso di crescita delle imprese

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Lazio: prima regione per tasso di crescita delle imprese

Lazio, prima regione per tasso di crescita delle imprese - Commercity Blog

Secondo la relazione Unioncamere, nel Lazio si può crescere molto, soprattutto grazie a giovani manager e nuove imprese. Approfittiamo per trarre alcune importanti considerazioni

Appena l’anno scorso secondo una ricerca di Unioncamere, l’associazione italiana delle Camere di Commercio, il Lazio risultava essere la prima regione italiana per tasso di crescita delle imprese. Un dato positivo, non c’è dubbio. La ripresa era ancora fragile e non strutturale, come riconosceva lo stesso Presidente della Regione Nicola Zingaretti.

Servono tante imprese, ma anche grandi imprese

Per trasformare la ripresina fragile in ripresa strutturale non bisogna guardare solo al numero delle imprese.
Al contrario, bisognerebbe tener conto anche del loro peso, delle loro dimensioni e soprattutto della loro capacità di penetrazione dei mercati esteri. E questo non per un banale vezzo patriottico, ma perché la capacità di agganciare mercati dove la domanda è più dinamica che da noi significa garantire i posti di lavoro che ci sono da noi. E magari anche crearne di nuovi.

“Piccolo è bello”

Il vecchio slogan del piccolo è bello è stato anche una trappola. È vero che il tessuto economico della nostra regione, e dell’Italia in genere, è fatto di quelle piccole e medie imprese che nel passato hanno creato un capitalismo diffuso e un benessere altrettanto diffuso. E anche vero, però, che non sempre il piccolo imprenditore ha quelle competenze per fare il salto di qualità, per guardare anche ai mercati lontani da casa. Eppure le opportunità ci sono.

Tasso di crescita delle imprese nel Lazio e giovani manager a disposizione

In questi anni di crisi sono stati tanti i manager, ancora giovani, mandati via dalle grandi imprese; queste ultime si sono viste obbligate a tagliare i costi per rimanere a galla. Spesso si trattava di persone in gamba; spesso di persone che avevano proprio quella visione globale che non è sempre facile avere nella piccola azienda familiare.
Recuperare quelle competenze, per i nostri piccoli imprenditori, può essere un modo per tentate il salto di qualità (e di quantità) verso i nuovi mercati.
In secondo luogo, può essere anche una strada per dare una nuova opportunità a chi è uscito dal mercato del lavoro ma è ancora troppo giovane per sedersi ai giardinetti.
Sarebbe un’alleanza capace di far guadagnare tutti, compresa l’economia della nostra Regione. Per questa ragione gli incentivi fiscali possono aiutare. Perché piccolo sarà anche bello. Ma un po’ più grande sarebbe meglio.

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