È notizia di questi giorni la proroga per la rottamazione cartelle esattoriali. Il Governo con una serie di emendamenti ha ampliato i termini per i contribuenti, approvati precedentemente dal consiglio dei ministri a metà ottobre. Cerchiamo di capire meglio cosa cambia.
La possibilità di versare al Fisco la somma dovuta al netto di interessi di mora e sanzioni (comunemente definita rottamazione), riguarderà ora anche le cartelle notificate nel 2016. A differenza del precedente decreto che stabiliva la rottamazione solo per le somme riguardanti gli anni tra il 2000 e il 2015. Sono comprese anche le somme dovute ad enti locali che non si affidano a Equitalia, avendo una propria società di riscossione. Dunque si allunga il periodo utile a saldare i debiti. La rateizzazione sarà possibile fino a settembre 2018. Questo diversamente da quanto annunciato in precedenza con il limite fissato a marzo 2018. Sono state inoltre dimezzate le sanzioni per chi non rispetterà le nuove regole sulla fattura elettronica e comunicazione trimestrale dell’IVA.
L’Agenzia delle Entrate potrà ora notificare le scadenze anche via posta certificata, oltre agli sms già in uso. L’aggio di Equitalia, ovvero il pagamento per il servizio di riscossione dei tributi, resta in vigore. Sembrano esserci però spiragli positivi per il superamento di questa spesa. Il tax day del 16 giugno salta. Inoltre i termini per rispondere alle lettere di accertamento verranno sospesi per tutto il mese di agosto.
L’iniziativa del Governo sembra essere stata apprezzata oltremodo dai contribuenti. In molti hanno dimostrato di essere interessati alla rottamazione. Infatti sono già state scaricate alcune decina di migliaia di moduli dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Le regole sono tutte contenute nel comma 8 dell’articolo 6 del decreto 193/2016 collegato alla Legge di Stabilità 2017. La rottamazione cartelle Equitalia è accessibile anche ai contribuenti che hanno già chiesto la rateizzazione.
Redazione Commercity
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