Fatturato GDO: il Lazio reagisce meglio
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La cosiddetta Grande Distribuzione Organizzata ha visto calare le proprie vendite in tutta la Penisola. Solo il Centro Italia è riuscito a limitare i danni
Si sente spesso parlare della GDO. Si tratta del moderno sistema di vendita al dettaglio che utilizza le reti o le catene di supermercati ed ipermercati. La loro caratteristica è quella di presentarsi sotto un marchio comune, ma di mantenere al tempo stesso la propria individualità e conduzione dell’esercizio.
All’inizio dell’anno le vendite della GDO avevano raggiunto risultati positivi, con un incremento pari a +0,40%. Al contrario, secondo la Fonte Nielsen il bilancio del mese di luglio è nettamente in calo; i dati positivi del primo semestre hanno lasciato il posto a quelli negativi (-0,28%)
In particolare, la settimana che va dal 17 al 23 luglio sembrerebbe il periodo cruciale in cui le vendite sono state al ribasso, toccando -1,39%.
Alcuni dati delle GDO
Come si evince dalla tabella, l’area 1 comprende: Piemonte; Valle D’Aosta; Liguria e Lombardia. Nel primo semestre si è registrato un aumento del +0,33%, mentre nella settimana incriminata si ha avuto un calo pari a -1,82%. Nel mese di luglio le perdite hanno toccato -0,45%.
L’area 2 è composta, invece, da: Emilia Romagna; Veneto; Trentino Alto Adige e Friuli Venezia Giulia. In queste Regioni i dati di inizio anno mostrano un +0,17%. Al contrario, dal 17 al 23 luglio c’è stata una diminuzione delle vendite del -2,04%, mentre solo del -0,61% riferita al mese in corso.
Le Regioni del Centro Italia sono quelle che sono riuscite a reagire al meglio. Si tratta dell’area 3, che include: Toscana; Umbria; Marche; Lazio e Sardegna. Qui nel primo semestre si è registrato un incremento delle vendite della GDO pari al +0,97%. Nella settimana cruciale dal 17 al 23 luglio il calo ha raggiunto appena il -0,17%. Nel mese di luglio le Regioni del Centro hanno aumentato i punti percentuali di vendite: +0,62.
L’area 4 comprende, invece: Abruzzo; Molise; Puglia; Basilicata, Campania; Calabria e Sicilia. In queste regioni il calo si è registrato non solo nella settimana presa in esame (-1,58%), ma anche nel mese di luglio (-0,98%) e persino nel primo semestre dell’anno (-0,14%).
