Oggi è il 118° Compleanno della Fiat. Era esattamente l’11 luglio 1899 quando nasceva la ”Società Anonima Fabbrica Italiana Automobili – Torino”. Solo successivamente prese il nome di Fiat (Fabbrica Italiana Automobili Torino).
La Casa automobilistica torinese venne fondata da un gruppo di appassionati di motori. Un dipinto di Lorenzo Delleani fotografa la storica firma dell’atto costitutivo, avvenuta a Palazzo Bricherasio e di cui non esistono altre testimonianze fotografiche.
Alla presenza del padrone di casa, Emanuele Cacherano di Bricherasio, vi erano anche: l’avvocato Carlo Racca, il banchiere Michele Ceirana Mayneri, l’agente di cambio Luigi Damevino, l’industriale della cera Michele Lanza (il cui posto venne preso da Giovanni Agnelli), Cesare Goria Gatti, Lodovico Scarfiotti, il Marchese Alfonso Ferrero di Ventimiglia ed il conte Roberto Biscaretti di Ruffia.
Ogni socio della nuova società versò un capitale sociale di 800 mila lire (cifra che oggi corrisponde a 10 milioni di euro).
L’anno che seguì la costituzione della nuova società, furono aperti i capannoni di Corso Dante. È qui che vide la luce il primo modello: 3 1/3 hp. Questo era una copia della Welleyes, un modello finanziato e costruito da Gatti e Cacherano nell’officina che fu poi acquistata da Fiat per 20 mila lire. Quell’anno furono costruiti 8 esemplari della 3 1/3 hp. La fabbrica dava lavoro a 150 persone, tra operai ed impiegati.
In quel periodo il mercato automobilistico non era ancora di massa. L’unico modo per far conoscere il proprio marchio ed i propri modelli era partecipare alle corse automobilistiche. Persino Gianni Agnelli partecipò ad alcune gare, ottenendo anche dei buoni risultati, prima di diventare direttore generale nel 1902.
Il mercato automobilistico vide, quindi, una rapida espansione. Questo permise alla Fiat di ampliarsi e far conoscere il marchio dapprima in tutta Italia, e poi nel mondo.
Il 118° Compleanno della Fiat ci ricorda che, nel bene e nel male, la Casa torinese è entrata nella storia dell’industria automobilistica e di tutti gli italiani.
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