Dal prossimo 9 settembre entrerà in vigore il Decreto sui buoni pasto messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico.
La diatriba sulla cumulabilità dei ticket va avanti ormai da un bel po’ di tempo. Se da un lato sia i buoni pasto tradizionali che quelli elettronici non sono cumulabili, dall’altro nella prassi quotidiana questo viene concesso.
Ciò che era nato, quindi, per sostituire il servizio mensa per i lavoratori, adesso è diventato qualcosa di diverso. Questi ticket rappresentano, infatti, un vero e proprio sostegno al reddito per molte famiglie italiane, che li utilizzano per fare la spesa, anziché per la pausa-pranzo.
La polemica scaturisce dal fatto che l’uso dei buoni pasto nei supermercati viene in questo modo legittimato a discapito di bar e ristoranti. Le GDO avevano addirittura proposto l’abolizione formale del divieto di cumulo.
Nel primo provvedimento del MISE dello scorso inverno era stato stabilito un limite di cumulabilità pari a 10 ticket pasto. Non è difficile immaginare che nel momento in cui è possibile spendere meno buoni pasto insieme, le persone siano più propense ad utilizzarli per il pranzo, anziché comprare pochi prodotti in un supermercato. Per questo il limite è stato definitivamente abbassato ad 8.
Ecco quali sono le caratteristiche dei ticket tradizionali e di quelli elettronici:
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