Nei sei mesi precedenti a Roma sono stati chiusi 600 negozi. Si tratta di un grande numero, se sommato ai 2000 dell’anno scorso. Quest’anno i saldi nella Capitale sono stati un vero e proprio fallimento. Difatti, nelle altre regioni del Paese si è registrato un gran successo; a Roma non solo non c’è stata una ripresa, ma al contrario un gran peggioramento.
Il capo dell’Associazione Confesercenti, Valter Giammaria, spiega: “Gli acquisti sono in calo ovunque; in periferia in maniera molto evidente, in centro un po’ meno perché ci sono i turisti che però, anche loro, non sono più quelli di una volta, sempre meno ricchi e più attenti alle spese.”
La crisi non è l’unica causa purtroppo; in tutto il periodo precedente ai saldi, molteplici attività hanno fatto sconti alla cassa illegalmente, danneggiando gli esercizi onesti. Un controllo più accurato da parte dei vigili avrebbe evitato questo tipo di situazioni che hanno fatto sì che venissero chiusi 600 negozi romani.
Grava, inoltre, il peso degli ambulanti, che nell’ultimo quinquennio sono aumentati del +28,7%. Molti romani preferiscono lanciarsi sul commercio on line (+68,1%), facendo calare il numero di negozianti al dettaglio del ben -18%.
Il Presidente della Camera di Commercio, Lorenzo Tagliavanti, dice: “La domanda di commercio di qualità è in costante aumento, ma questo è un settore che richiede una grande trasformazione: cambiano velocemente i gusti e le esigenze dei consumatori, tendenze che il negoziante deve essere in grado di anticipare e soddisfare. E già questo non è semplice. Poi, da qualche tempo si sono affacciati sul mercato alcuni grandi soggetti importanti e molto potenti dal punto di vista finanziario e tecnologico. Questo può mettere in discussione la grande tradizione del commercio “classico” che però ha un’alleanza con il territorio. Questa alleanza è un bene prezioso, che va tutelato e alimentato, anche con l’aiuto delle Istituzioni.”
È stato riscontrato un aumento (+7%) nel settore dell’autoriparazione, rispetto al 2016. La spesa sostenuta dai romani dimostra come i cittadini della Capitale preferiscano portare la propria vecchia auto a riparare, piuttosto che rivolgersi alle concessionarie. Nel 2016 è stata rilevata in Italia una spesa complessiva di ben 29,5 miliardi di euro per:
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