È sempre necessario un voto sulla distribuzione o si possono prevedere dei meccanismi automatici? Scopriamo insieme come funziona il diritto agli utili.

Il Consiglio del Notariato ha recentemente pubblicato uno studio dedicato al diritto agli utili nelle SRL. Si tratta di un documento prezioso, che aiuta a chiarire come il profitto debba essere suddiviso tra i soci di una società a responsabilità limitata.

Innanzitutto, il diritto agli utili è di due tipi: può prevedere un effettivo voto (pronunciato dal consiglio di amministrazione dell’azienda) sulla redistribuzione degli utili, oppure può darsi il caso che il diritto all’esercizio si dia automaticamente, quando vengono cioè generati utili netti.  Da un punto di vista squisitamente giuridico, in un caso si fa riferimento al diritto agli utili vero e proprio, nell’altro si parla più precisamente di diritto al dividendo.

Bisogna tener presente che in ogni caso il diritto agli utili è garantito da una serie di divieti. In particolare, è vietato il patto leonino (che implica l’esclusione di uno dei soci da perdite o utili). Non è possibile, inoltre, formulare clausole che trasformano il diritto agli utili in tassi di interesse (cioè, non si può dar diritto ad un determinato rendimento a prescindere dal risultato d’esercizio).