Hai intenzione di avviare una ditta individuale? Hai valutato il rischio e vuoi partire da zero con una tua impresa personale? Quali sono le differenze con un’impresa familiare? Scopri i dettagli in questo articolo
Ditta individuale o impresa familiare
La prima cosa da fare è scegliere tra due strade:
Per avviare un’impresa aprendo una partita IVA, la forma più semplice è la ditta individuale. Dal punto di vista burocratico è la forma più facile; inoltre, è anche la meno onerosa dal punto di vista economico. In questo caso l’imprenditore partecipa al rischio d’impresa con il proprio patrimonio personale, assumendo le obbligazioni dell’attività.
Il primo passo da compiere è l’apertura della Partita IVA e successivamente, entro 30 giorni, l’iscrizione presso il Registro delle Imprese della Camera di Commercio della provincia in cui ha sede legale l’azienda. L’imprenditore titolare di una ditta individuale può avvalersi della collaborazione di personale dipendente o dei propri familiari. In quest’ultimo caso non si parlerà più di ditta individuale ma di impresa familiare (ossia quando, oltre al titolare, partecipano alle attività dell’azienda anche uno o più familiari in modo continuativo). I familiari hanno diritto a partecipare agli utili dell’impresa ma non alle perdite. Inoltre, possono intervenire nelle decisioni riguardanti l’incremento del patrimonio aziendale e l’impiego degli utili.
Il fondatore della ditta individuale deve rimanere assegnatario di almeno il 51% degli utili, mentre le quote spettanti ai collaboratori non possono superare il 49%.
Il lavoratore autonomo occasionale è colui che si obbliga a compiere, dietro corrispettivo, opere o servizi con lavoro proprio, senza gradi di subordinazione e coordinamento del committente ed in via del tutto occasionale. Dunque questi lavoratori sono autonomi riguardo tempi e modalità di esecuzione del lavoro.
Per collaborazioni occasionali si intendono le prestazioni di importi modesti (massimo 5000 euro nell’anno solare con lo stesso committente) e breve durata (30 giorni). Questi contratti di collaborazione occasionale si iscrivono alla Gestione Separata INPS, qualunque sia la loro durata e l’importo corrispondente.
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