Nuove norme per regolamentare il lavoro occasionale. Un articolo di approfondimento per capire di cosa si tratta
Ecco in arrivo i nuovi voucher, dopo l’abolizione dello scorzo marzo dei vecchi. Non si tratta più di semplici buoni-lavoro con cui piccole e grandi imprese pagavano il lavoro occasionale, ma di veri e propri contratti.
Difatti, le vecchie regole non mettevano limiti al datore di lavoro, che doveva solo preoccuparsi di non superare il tetto di € 2mila. I nuovi voucher prevedono, invece, delle limitazioni non solo per le aziende, ma anche per i lavoratori.
Vediamo in maniera più dettagliata quali sono i cambiamenti in questione legati ai nuovi voucher:
- Non si tratterà più di buoni-lavoro ma di un vero e proprio contratto, da attivare online e che prevede una procedura semplificata
- Potranno attivare tale contratto solo le aziende con un massimo di 5 dipendenti
- Sarà previsto un tetto unico di € 5mila l’anno per singola azienda
- Tale tetto potrà salire a € 7500 nel caso l’azienda assuma: disoccupati, studenti o pensionati
- Ogni lavoratore potrà percepire un massimo di € 2500
- Il nuovo contratto potrà essere attivato solo a partire da un minimo di 4 ore di lavoro
- Il lavoro occasionale sarà assolutamente tracciabile e richiederà l’obbligo di indicare, già in fase di attivazione, gli estremi necessari a risalire all’azienda e al lavoratore, nonché tempo e luogo della prestazione
- Il lavoro occasionale sarà precluso a settori, quali: edilizia, scavi, miniere ed estrazioni
- Come per il contratto di collaborazione, che prevede l’assimilazione alla gestione separata Inps, il contributo previdenziale sarà del 32%
- Un’ora di lavoro occasionale avrà un valore di € 12,50 lordi, ossia € 9 netti
- Il libretto telematico per le famiglie prevederà anch’esso una procedura online semplificata
- In questo caso il tetto sarà pari a € 2500 a lavoratore con contributi previdenziali del 13%, così come accade per il lavoro domestico