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Ristorazione: occupazione e consumi in crescita

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Presentato a Milano il Rapporto Ristorazione 2016. Ecco cos’è emerso dalla relazione della Fipe. Molti i segnali incoraggianti.

Il quadro che emerge dal Rapporto Ristorazione 2016 (presentato nei giorni scorsi a Milano) fa tirare un sospiro di sollievo al ramo della ristorazione. Dal documento, infatti, emergono dati che fanno ben sperare tutti gli operatori del settore.

Sebbene infatti i consumi domestici siano calati sensibilmente rispetto al 2007 (-12%, una flessione pari a circa 18 miliardi di euro), sono aumentati quelli fuori casa. Circa 39 milioni di italiani confermano infatti di aver consumato un pasto fuori casa nel 2016: si tratta di un dato che conferma l’immagine di un Paese che si sta muovendo in controtendenza rispetto al resto dell’Unione Europea.

Il calo dei consumi domestici, nel 2016, è stato dello 0,7%. Tuttavia, l’incremento di quelli consumati fuori casa è stato tale da rappresentare, oggi, il 35% del giro d’affari del settore. Stando a quanto dichiarato dal presidente di Fipe-Confcommercio, Lino Enrico Stoppani, questo ramo commerciale si sta difendendo bene dalla crisi economica.

Nel 2016 si è registrato, inoltre, un sensibile aumento del numero di occupati nella ristorazione. Quest’ultimo è stato favorito dallo strumento dei voucher. Secondo Stoppani, questi sono “una risorsa vitale per un settore caratterizzato da stagionalità e picchi di lavoro imprevedibili”.

Nel 2016 sono state aperte più di 20.000 nuove attività. Un incremento del 8,1% rispetto al 2008 che fa ben sperare, ma al quale continua ad accompagnarsi un’elevata mortalità delle imprese di questo settore. In particolare, il tipo di attività commerciale che è cresciuto di più è stato il take away (+ 41,6%), mentre il numero di bar è calato del 9,5%.

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