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USA: annunciato taglio delle tasse

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Donald Trump annuncia quella da lui stesso definita come “una delle più importanti riforme della storia degli Stati Uniti”. Come risponde l’Europa?

Il Presidente americano sta dando il via ad una riforma fiscale per così dire storica che prevede un cospicuo taglio delle tasse. È intenzione di Trump ridurre la tassazione sulle imprese dal 35% al 15%.
Inoltre, anche i cittadini avranno dei benefici: l’obiettivo è quello di portare il numero di fasce di reddito da 7 a 3. In particolare, la tassazione sui redditi individuali proposta è al 10%, al 25% e al 35%. Altro vantaggio è l’esclusione delle tasse sui primi 24mila dollari guadagnati.

Il Regno Unito ha già abbassato l’aliquota ordinaria per i redditi d’impresa al 20%. Adesso punta, invece, alla riduzione al 18% entro il 2020.

Anche la Francia non è esonerata. I due candidati hanno altrettanto a cuore il taglio al prelievo fiscale. L’obiettivo di Emmanuel Macron è quello di portare la tassazione sulle imprese dal 33,3% al 25% e di abbassare i contributi sociali.
Le priorità di Marine Le Pen si incentrano, invece, sulla riduzione delle tasse e dei contributi sociali per le fasce inferiori di reddito.

L’Italia non è da meno. Ricordiamo gli interventi sull’Irap degli anni passati. Questi vanno sommati ai recenti super ammortamenti e iper ammortamenti per gli acquisti di beni digitali.

Già a partire dall’anno di imposta 2017 l’aliquota Ires (Imposta sul reddito delle società) è stata abbassata dal 27,5% al 24%. Inoltre, è stata introdotta l’Iri (Imposta sul reddito d’impresa) con la stessa aliquota per le imprese che pagano l’Irpef.

Come risponde l’Europa a questa sorta di battaglia al fisco elevato?
L’obiettivo principale è quello di riuscire ad arrivare ad una omogeneità fiscale dei diversi paesi dell’Unione. Non a caso, lo scorso ottobre la Commissione ha approvato la proposta di una base imponibile unica per le imprese europee i cui ricavi arrivino almeno ai 750 milioni di euro.

 

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